domenica 1 maggio 2011

Massa Lombarda una città che resiste

Massa Lombarda una città che resiste di Enrica Cavina (2005) Società Editrice "Il Ponte Vecchio"
Uomini e donne in lotta per le libertà democratiche



dalla quarta di copertina:
Cosa significa 'resistere'? Quanti e quali significati assunse il farlo durante la seconda guerra mondiale? Quali ne furono i protagonisti e a cosa e a chi resistettero? A sessant'anni da quegli eventi, non sono più domande dalle risposte 'ovvie'.
In questo contributo ad una storiografia e memoralistica resistenziale alquanto ricca si è cercato di indagare nuove prospettive:
- una Resistenza le cui ragioni sono cercate nell'organizzazione, nelle leggi, nelle disposizioni e negli uomini della Repubblica Sociale Italiana fascista e dell'amministrazione militare nazista, impostesi con la violenza e il terrore agli italiani dal settembre 1943 all'aprile 1945;
- una Massa Lombarda fatta di uomini e donne che scelsero di NON rinunciare al desiderio di essere liberi e il cui coraggio è intuibile attraverso la ricostruzione del contesto politico, sociale e militare cui si opposero;
- una Resistenza scoperta attraverso la ricostruzione delle azioni e delle idee di chi scelse l'oppressione e la repressione. 

brano tratto da pagina 86:
Il 17 ottobre, verso le 5.45, un gruppo di militari tedeschi e sei o sette fascisti di Lugo e Massa Lombarda, tra cui Pattuelli, Marino Govoni, Fernando Turroni e lo squadrista balilla Padovani, giunsero a bordo di alcuni veicoli nella campagna massese ai confini col territorio del comune di Sant'Agata sul Santerno. Nel fondo condotto della famiglia Baffè scoprirono una dozzina di partigiani e iniziarono a fare fuoco. Nello scontro fu ucciso un sottoufficiale nazista e il partigiano Gastone Scardovi di Massa Lombarda. Questo episodio esasperò i tedeschi che già avevano segnalato quella località come sede di efficienti squadre partigiane. I tedeschi ordinarono la rappresaglia ma i brigatisti neri scelsero le vittime e stabilirono i modi del massacro. Spesso i fascisti sono stati definiti "boia" dei nazisti, ma dal nostro punto di vista, i "boia" furono più spesso questi ultimi dato che ai primi toccò sovente la selezione delle vittime.

libro disponibile
per info, precisazioni o richieste: irtondo@hotmail.com

Nessun commento:

Posta un commento