lunedì 27 giugno 2011

Gramsci - Le sue idee nel nostro tempo

Gramsci - Le sue idee nel nostro tempo a cura di Carlo Ricchini, Eugenio Manca, Luisa Melograni (1987) Editrice l'Unità


dalla prefazione (Questo libro):
Il patrimonio che Antonio Gramsci ha lasciato all'Italia e alla sua cultura è veramente immenso. Era un patrimonio che avrebbe potuto andare disperso, date le condizioni politiche dell'Italia degli anni '30 (in pieno fascismo) e dato anche il fatto che, come è noto, Gramsci scrisse nel carcere i suoi "Quaderni".  

brano tratto da pagina 148:
Sraffa visitò Gramsci nuovamente appena poté, negli anni tra il '34 e il '37, trascorsi dal prigioniero a formia e nella clinica "Quisisana" di Roma. Ma gli fu vicino sempre, ininterrottamente per tutti i dieci anni e più della sua odissea in mille modi. Gli fu vicino stimolandolo e aiutandolo nella ricerca e nell'elaborazione consegnataci poi in quel monumento della riflessione marxista e della cultura italiana che sono i Quaderni dal carcere di Gramsci: nelle lettere di quest'ultimo alla cognata Tatiana si trovano le testimonianze e le tracce evidenti di un intenso scambio di idee e di consigli con l'amico Piero, senza il contributo del quale, in tutti i sensi, il capo del partito comunista d'Italia non avrebbe potuto evitare "l'abbruttimento intellettuale", non avrebbe potuto sopravvivere intellettualmente ed esplicare il suo altissimo talento creativo.
Piero gli fu nello stesso tempo vicino partecipando di tutte le sofferenze fisiche e i suoi drammi personali e famigliari, battendosi perché fosse visitato e curato, adoperandosi per ottenere la sua liberazione anche attraverso le vie più riservate e particolari (con l'aiuto dello zio, primo presidente della Corte di Cassazione) e impegnandosi in tentativi defatiganti il cui fallimento avrebbe continuato a tormentarlo ancora a decenni di distanza.

libro disponibile
per info, precisazioni o richieste: irtondo@hotmail.com

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