sabato 11 febbraio 2012

Le malentendu

Le malentendu (it. Il malinteso) di Irène Némirovsky (2010) Adelphi
prima edizione 1926 (su rivista), 1930 (su volume)


dalla nota finale di Olivier Philipponnat:
(...) si apre su uno scenario familiare: lo stesso che fa da sfondo alle ultime vacanze trascorse dalla scrittrice insieme al marito e alle figli a Hendaye, nell'agosto del 1939, proprio in una di quelle "case in finto stile basco" immerse in un "profumo di cannella e di aranci", a due passi dalla spiaggia di "sabbia calda". Si ha quasi l'impressione che di lì a poco, sotto quel "cielo d'agosto", scoppierà come una bomba la notizia del patto di non aggressione tra Russia e Germania, che manderà in fumo tutte le speranze della scrittrice di ottenere finalmente la cittadinanza francese... E come suona strana l'ultima frase dell'amante...

brano tratto da pagina 114/115:
Yves era seduto sul divano di velluto rosso del Perroquet insieme ai Jessaint, alla signora Franchevielle e a una coppia di loro amici inglesi, i Clarkes - lui agile, magro e con i capelli rossi; lei di un biondo cenere tendente al grigio, alta, ossuta, con braccia muscolose e abbronzate da giocatrice di tennis, movimenti bruschi e sgraziati , e una voce stridula da uccello.
Di passaggio a Parigi, e arrivati il giorno prima da Londra, osservavano il Perroquet con l'ingenuo entusiasmo degli stranieri che nella foga della loro ammirazione confondono il Louvre con gli omonimi grandi magazzini, Notre Dame con i locali di Pigalle.
Quella sera il Perroquet era affollato. D'altronde lo spettacolo era piacevole, la sala più grande di quanto nonm lo siano di solito questo genere di posti, con il soffitto alto, spaziosa e ben areata, e le signore - era ancora relativamente presto - si muovevano più o meno a loro agio tra le pareti decorate di pappagallini variopinti.
Sembravano tutte affascinanti quelle signore... ma da lontano, anzi da molto lontano; da vino, invece si rimaneva sbalorditi vedendole così brutte, a parte qualche rara eccezione, così avvizzite sotto il belletto, con i piedi martoriati da scarpe troppo strette, la schiena flaccida, le braccia chiazzate nonostante lo strato di cipria che le ricopriva.


libro disponibile
per info, precisazioni o richieste: irtondo@hotmail.com

Nessun commento:

Posta un commento